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La natura e l'amore sono il cardine delle poesie di Carlo Sorgia che riesce a far gustare ora il mare della sua terra ora le campagne ubertose ma anche la sua Città che tanto ama e i ricordi che ne scaturiscono.
La vecchia casa zeppa di ricordi e di fantasmi amici è spesso oggetto delle sue liriche a saziare il cuore e l'anima. Il mare è considerato simbolo della libertà, sia quando viene ammirato negli istanti di calma ma anche in quelli di maggior irruenza su uno scoglio o abbracciato ad una vela che solca l'onda per volare verso l'infinito. Che dire poi della Luna e del Sole, astri da lui amati e che spesso coinvolgono la sua fantasia e il suo estro in un poetare semplice e schietto che arriva dritto al cuore. Non è raro che il poeta si dedichi ad ammirare la natura attraverso i fiori e i loro colori ma anche i loro profumi e si fa trascinare coinvolgendo il lettore. L'amore e il ricordo della mamma è presente in molte delle sue liriche. Non mancano le poesie dedicate a chi lo ha preceduto nell'aldilà scritte in punta di penna. Dotato di umorismo sottile ci delizia, infine, con una poesia dal titolo “BURLESQUE” dedicata al suo medico. ARTICOLI
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DOVE IL SOLE INCONTRA IL MARE
In quel punto così accecante da fissare il sole incontra il mare. Lampi e guizzi sferzano gli occhi come polvere lucente proiettata nella vastità. Ma oltre ancora dove lo sguardo ha già ceduto ecco la dimora dei sogni e dei desideri di tanti innamorati. Là son celati anche i miei: attendo il tempo perché virtuosi si trasformino in realtà con la forza dell’amore. COMMENTI
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